Alberto Minali tra i protagonisti di Univerò, il Festival del Placement ospitato dall’Università di Verona

Quattro personalità di rilievo del panorama economico scaligero, altrettanti punti di vista sul mondo del lavoro e sulle nuove professioni. Al convegno dal titolo Interviste parallele: percorsi professionali e visioni di futuro promossa nell’ambito di Univerò, il Festival del Placement organizzato da ESU in collaborazione con l’Università di Verona, l’Ad di Cattolica Assicurazioni, Alberto Minali, ha preso parte al tavolo dei relatori insieme a Matteo Montan, Ad del Gruppo Athesis, Giacomo Marino, Direttore Generale di Fondazione Cariverona e Marco Carletto, Ad di Calzedonia.
I protagonisti dell’incontro sono stati chiamati a raccontare all’ampio pubblico di studenti che ha affollato le aule del nuovo complesso universitario di Santa Marta, sede della facoltà di economia dell’ateneo, gli inizi delle rispettive carriere. Ripercorrendo studi, esperienze formative, scelte personali e passaggi fondamentali del proprio percorso professionale, i quattro manager hanno cercato di fornire ai giovani presenti un’occasione per riflettere sui criteri intorno a cui è imperniato l’attuale mercato occupazionale.
«Il più grosso errore che si possa commettere muovendo i primi passi nel mondo del lavoro è sperare di entrarvi ricoprendo la posizione che ci si è costruiti nella testa, perché quella non esiste. Dunque cominciate, buttatevi e non smettete mai di guardarvi intorno - è stata l’esortazione di Alberto Minali. - Ricordatevi che la competenza è un requisito necessario ma non sufficiente: quel che conta è soprattutto l’attitudine, l’intelligenza situazionale nel saper individuare quelle strade più affini alla vostra vocazione: le strade che si aprono da sole, per caso, e quelle che dovrete imparare a crearvi da soli, senza perdere di vista la motivazione profonda che vi porta a voler fare un determinato mestiere. È da questa che dipende il vero successo nella vita, che non significa necessariamente fare carriera: qualsiasi attività, se spinta da una motivazione, ha una propria enorme dignità».