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Il Direttore Trevisani all’Insurance Summit de Il Sole 24 ore

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Il Direttore Trevisani all’Insurance Summit de Il Sole 24 ore
19 novembre 2019
Il Direttore Trevisani all’Insurance Summit de Il Sole 24 ore

Il futuro delle assicurazioni tra nuovi costi del rischio e scenari digitali: questo il tema dell’Insurance Summit 2019, l’appuntamento organizzato annualmente da Il Sole 24 ore che raduna a confronto i massimi esperti dell’industria assicurativa italiana.

Cattolica Assicurazioni era presente con il direttore generale Valter Trevisani, che è intervenuto nella tavola rotonda dedicata alla customer centricity e all’insurtech. Al centro del dibattito il cambiamento nella distribuzione del prodotto assicurativo tramite i nuovi canali.

Per Cattolica Assicurazioni la ricetta è quella delle tre P: processi smart, personalizzazione, proattività – ha spiegato il general manager - Ci confrontiamo con una clientela sempre più informata ed esigente. Le fasce più giovani, con meno disponibilità economica sono anche quelle che, in virtù della maggiore sensibilità verso le tecnologie, spingono per una customer experienze efficiente, efficace, personalizzata e 24/7.

Il cliente oggi vuole soluzione semplici e chiare: per questo stiamo lavorando sempre più su proposte modulari e su un approccio empatico con il cliente che passa attraverso una autentica visione a 360° dei suoi bisogni, anche grazie ai data analytics”.

Qualcuno ha affermato che l’insurtech ha fin qui agito come un defribillatore applicato al cuore del settore assicurativo – ha aggiunto poi Trevisani, spiegando come si coniuga il business plan di Cattolica con l’insurtech, ovvero con il sistema delle tecnologie concepite per migliorare l’efficacia e l’efficienza dei modelli assicurativi tradizionali. “Il Piano industriale di Cattolica è la nostra risposta ad uno scenario in rapida evoluzione, nel quale si stanno progressivamente affermando le logiche dell’ecosistema e nel quale l’industria assicurativa passa velocemente dal paradigma classico danno/risarcimento al nuovo approccio prevenzione/protezione. In questo piano la rete agenziale rimane un asset competitivo primario, destinata ad essere irrobustita grazie alla digitalizzazione. Non dimentichiamo che sul mercato italiano il segmento più consistente di clienti è il cosiddetto ROPO: research on line/purchase off line. La digitalizzazione in ambito distributivo è fondamentale per la realizzazione di strategie basate sulla customer contricity. Grazie alla digitalizzazione infatti gli intermediari possono alleggerire il tempo dedicato all’adempimento delle funzioni amministrative e dedicarsi al rapporto con i clienti (se fino a poco tempo fa il 60% del tempo era assorbito dal back office e il 40% dell’attività era di vendita e post vendita, ora questo equilibrio è rovesciato). Tuttavia la digitalizzazione è solo la prima fase di un processo che deve innovare il rapporto con la clientela anche attraverso un utilizzo sempre più sofisticato di dati e data analitycs in logica CRM. In Cattolica ci stiamo muovendo in questa direzione attraverso la realizzazione di un progetto “data driven” che si propone di far convergere su un’unica piattaforma tutte le informazioni relative ai nostri clienti per un miglioramento delle pratiche sia di vendita che di assistenza, con importanti benefici anche sul fronte dell’up selling e del cross selling”.