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L’Ad Alberto Minali tiene una lezione agli studenti dell’Università Bocconi

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L’Ad Alberto Minali tiene una lezione agli studenti dell’Università Bocconi
08 marzo 2019
L’Ad Alberto Minali tiene una lezione agli studenti dell’Università Bocconi

«Crescita profittevole, innovazione e data management ed eccellenza tecnica: sono i tre pilastri sui quali Cattolica ha fondato il Piano Industriale 2018-2020 presentato il 29 gennaio dello scorso anno». Alberto Minali, Amministratore Delegato di Cattolica Assicurazioni, nei giorni scorsi ha tenuto una lezione all’Università Luigi Bocconi di Milano. L’incontro con gli studenti dell’ateneo è stato l’occasione per illustrare il percorso di evoluzione che la Compagnia ha previsto nell’arco del Piano triennale, e fare il punto del programma stabilito ad un anno esatto dalla presentazione al mercato e agli investitori. Parlando di Cattolica, Minali ha sottolineato l’unicità del Gruppo nel settore assicurativo: è infatti una società cooperativa nata nel 1896 e quotata in Borsa dal 2000. «Il nostro è un modello di business che racchiude due anime – ha analizzato l’Ad - quella più radicata sul territorio, legata ai nostri soci, e quella internazionale, rappresentata dal mondo dei nostri investitori finanziari, tra cui Warren Buffett che, proprio di recente, è anche entrato come socio in Cattolica».


«Crescita profittevole significa crescita ragionata, di valore, da perseguire dando il giusto prezzo al rischio, e dunque alle nostre soluzioni assicurative – ha spiegato Minali, nelle aule in cui è entrato per la prima volta nel 1984, come studente universitario – c’è poi l’attenzione alle nuove tecnologie: su questo fronte Cattolica ha siglato una partnership con Google per creare una repository in cui raccogliere e analizzare i dati della Compagnie e trasformarli in valore, creando offerte mirate. Il tema del digitale, però porta con sé risvolti etici, penso ad esempio alle persone che perderanno l’impiego una volta reso automatico il loro lavoro. In Cattolica stiamo già studiando soluzioni che prevedono una formazione personalizzata per questo capitale umano, in modo che venga nuovamente valorizzata attraverso l’inserimento in altri uffici. Infine, puntiamo sull’eccellenza tecnica, che significa considerare come evolve il sistema in cui ci muovimo. Prendiamo ad esempio il mercato dell’auto: se le nuove generazioni non avranno più bisogno di acquistare un’auto, noi dobbiamo pensare ad un mix di prodotti, per ribilanciare il business, puntando su quei settori che saranno essenziali nel futuro, come quello della salute privata, incentivato dall’invecchiamento della popolazione».