Lettera del Presidente

Negli ultimi anni il concetto di responsabilità sociale d’impresa si è trasformato profondamente, e molteplici interpretazioni si sono succedute nel modo di intendere la parola “sostenibilità”. Si è inoltre imposto - e ciò è tanto più valido per un’azienda con la nostra tradizione - un nuovo codice del “saper essere impresa”, necessario per entrare in sintonia con strategie concrete, nel cui ambito si affermino, rinnovandosi, i valori di realtà imprenditoriali chiamate per legge a rendicontare la propria visione sul futuro.
Il Rapporto di sostenibilità che avete tra le mani non vuole soltanto rappresentare le iniziative, gli obiettivi e i progressi realizzati da Cattolica Assicurazioni nell’ambito della sostenibilità, quanto rendere partecipi i nostri stakeholder, ognuno con specifiche esigenze e competenze, di un’avventura di sviluppo aziendale realmente consapevole.
Cogliere la ragion d’essere di un cammino sostenibile, del resto, non significa altro che immergersi nelle molteplici mutazioni della realtà socio-imprenditoriale odierna, mettendo al riparo un coefficiente di crescita futura di cui non si trova traccia nel conto economico.
Come Cattolica, sappiamo bene che il meglio dell’agire di un’azienda è rappresentato dai rapporti che essa riesce ad innescare con la comunità in cui è inserita. Non solo limitatamente a chi lavora ogni giorno in una delle nostre sedi o delle nostre agenzie, ma soprattutto nelle modalità in cui il lavoro di ciascuno è percepito dall’esterno e impatta su di esso. Questo sguardo, attento anche al di fuori di noi, si traduce nella volontà di crescere insieme al nostro territorio di riferimento e di leggerne e interpretarne i bisogni e le opportunità.
In un presente in cui l’intera costruzione sociale e i comportamenti che ne derivano sembrano fondati sulla negazione di un sistema saldo di valori, credo che il progetto più urgente sia quello di ribadire e rinforzare uno scenario realmente ancorato ad un insieme di principi, convalidati dalla nostra storia e dalla nostra tradizione.
Le nostre basi sono solide, il nostro statuto affonda le radici nella Dottrina sociale della Chiesa e da questo deriva la centralità che noi, sia per un dovere etico che per un’intima convinzione, attribuiamo alla persona e al merito. Due aspetti che, se valorizzati, possono concretamente determinare il successo di un’impresa.
La questione consiste nel comprendere a fondo e nell’interiorizzare ancora di più le nostre radici, cogliendo appieno l’importanza e la naturale complessità di mantenere un progetto aziendale unico nel suo genere. Sappiamo che esso è anche la naturale conseguenza del buon lavoro svolto in questi anni, di un rafforzamento della Società ottenuto con scelte coraggiose che si sono dimostrate vincenti. È anche grazie a queste scelte che la Compagnia, oggi, può pensare di dispiegare una strategia di sostenibilità più complessa e strutturata, capace di generare effetti positivi su diversi fronti laddove aspetto economico, sociale e ambientale si trovano a convivere equilibratamente, offrendo maggiori vantaggi che se fossero considerati singolarmente.
Esistono progetti aziendali che sanno occupare un posto nella storia, perché entrano in contatto con correnti e tensioni che circolano al di fuori di qualsiasi obbligatorietà di legge, essendo più legate ad un intimo modo di essere e di intendere il mondo che a questioni formali. Sono esempi dirompenti che modificano l’equilibrio, tentando di imporne uno nuovo. Possiamo dire con orgoglio di avere scelto questo percorso.
Siamo una cooperativa e la responsabilità sociale è insita nel nostro modello di essere impresa. È questo a distinguerci nel mercato. Con la nostra Fondazione, che ho l’onore di presiedere, abbiamo ingaggiato una sfida reciproca: la Fondazione segue i progetti con modalità imprenditoriale, mentre la Società sente di dovere fare business con responsabilità sociale. Sta qui il segreto del nostro essere impresa.
Paolo Bedoni